Murales Rappresentazioni pittoriche di
scene per lo più d'ispirazione socialpopolare, talvolta con intenti
politici, eseguite, anche a più mani, su muri, facciate di edifici,
grandi pannelli di materiale vario, in genere posti in luoghi aperti.
Nei m. la semplicità, spontanea o voluta, del tratto, insieme con la
vivacità dei colori, crea un effetto di grande immediatezza visiva.
approfondimento(Eugenia Querci )
Il
termine 'murales' indica, in generale, una pittura realizzata o
applicata su una parete. La parola, dunque, non circoscrive tale pratica
a una precisa epoca storica o località geografica. Nell'accezione
moderna, però, il termine tende a evocare una pittura di grandi
dimensioni dalla marcata connotazione politica, ideologica e sociale,
eseguita sui muri delle strade o in ambienti chiusi, e offerta al
godimento della collettività.Dalla decorazione al muralismo messicano
Tra
fine Ottocento e primi Novecento molti artisti sembrano riscoprire il
valore della pittura murale: nascono i grandi cicli decorativi che
adornano le sale delle mostre d'arte nazionali e internazionali (per
l'Italia, la Biennale di Venezia), gli ambienti pubblici che si aprono
al consumo del primo turismo, come gli hotel e le terme (Montecatini,
Salsomaggiore), i palazzi comunali, le università. Si tratta di cicli
murali, direttamente realizzati sulle pareti o su pannelli a esse
applicati, che hanno prevalentemente finalità estetiche. Il discorso
cambia quando l'utilizzo del mural viene associato alla
comunicazione di contenuti politici e ideologici. È così nel Messico
degli anni Venti del Novecento, quando, sulla scia della rivoluzione,
gli artisti riscoprono il valore sociale dell'arte e le sue potenzialità
comunicative. Attraverso la sua ampia visibilità, la pittura murale può
agire da supporto al rinnovamento politico e morale del paese, alla
diffusione di idee democratiche ed egualitarie, in definitiva alla
creazione di un nuovo Stato. Principali interlocutori sono le masse
popolari, la classe rurale e contadina che, indipendentemente dal
livello culturale, sono in grado di interagire emotivamente con le scene
ritratte. Questo non significa che gli artisti scelgano uno stile
realistico in senso fotografico, al contrario. Molti dei loro murales
sono percorsi da una tensione espressionista o visionaria, evidente
nella deformazione dei tratti fisici, nell'uso di colori forti e
stridenti, nelle associazioni impreviste.In Italia durante il fascismo
Sotto
il profilo storico-artistico, la rivalutazione della dimensione
pubblica dell'arte nel Novecento è legata alla riscoperta dell'arte
antica, del Medioevo e, soprattutto, del Rinascimento, quando la pittura
parietale (commemorativa di grandi eventi, celebrativa del potere dei
signori locali e dei grandi mecenati, illustrativa di tematiche sacre e
contenuti religiosi) conosce la massima fioritura. Il valore di questa
tradizione, ampiamente riconosciuta anche dai pittori messicani, sarà
alla base dello sviluppo dell'arte murale durante il fascismo. Nel 1933
M. Sironi elabora il Manifesto della pittura murale, strumento
efficace per esprimere la vera 'arte fascista': educatrice del popolo,
formativa dell'etica, portatrice di stile e grandezza nel vivere comune,
"strumento di governo spirituale". Ancora una volta dell'arte murale si
esaltano le qualità comunicative, la capacità di influire sulle
opinioni e sui punti di vista della gente comune. Per questo la si
ritrova in luoghi come le stazioni ferroviarie, le sedi sindacali, le
università, i palazzi delle poste, i ministeri.La pittura murale in America all'epoca della Depressione
Il
contatto tra i muralisti messicani e gli Stati Uniti, dove molti di
loro ebbero occasione di lavorare (San Francisco, Los Angeles, New
York), porta alla diffusione di questa pratica anche in America. Durante
la Grande Depressione economica scaturita dal crollo della borsa di
Wall street nel 1929, il presidente F.D. Roosevelt elabora un piano di
risanamento (New deal) che non solo prevede misure economiche e
infrastrutturali, ma interviene ad ampio raggio sulla società americana.
Attraverso specifici piani governativi, di cui il più noto è il Federal
art project (FAP), gli artisti vengono
coinvolti nel programma che mira a sostenere l'opinione pubblica
americana nel momento di massima crisi. Per lo più di elevato livello
qualitativo e artistico, i murales realizzati in quell'ambito mirano a
comunicare ai cittadini nuova fiducia nei valori e nelle conquiste del
popolo americano, confermano il perdurare di un certo stile di vita,
diffondono immagini di ideale e serena laboriosità, nei campi e nelle
industrie, capaci di instillare ottimismo per il futuro.Il mural dal dopoguerra a oggi
Decorazioni
murali hanno continuato a esistere anche dopo il secondo dopoguerra,
animate da contenuti politici ma anche a fini puramente estetici e
ornamentali. Molto diffuse, negli anni Cinquanta in Italia, le
monumentali decorazioni ceramiche policrome, spesso di soggetto
astratto. Un fenomeno significativo è poi il muralismo sardo
(particolarmente celebre il caso di Orgosolo) che, a partire dagli anni
Sessanta-Settanta, in un momento di acute tensioni sociali, fa rivivere
lo spirito dei muralisti messicani attraverso immagini dal forte impatto
emotivo disegnate sui muri dei paesi, non di rado accompagnate dalla
parola scritta: vi prendono forma, con singolare immediatezza, le idee
politiche, i dissensi, le ambizioni e le speranze di un'intera comunità.
Un fenomeno estremamente attuale e controverso è il graffitismo: sorto
spontaneamente, a partire dagli anni Settanta, nei quartieri disagiati
di grandi metropoli come New York, il graffitismo si distingue per il
linguaggio grafico notevolmente complesso giocato, nella sua forma più
ortodossa, sull'elaborazione della propria firma in gigantesche scritte
dai colori squillanti impresse illegalmente sui muri. Inizialmente
circoscritto a vagoni del treno, stazioni della metro, muri abbandonati,
pareti di palazzi fatiscenti, il fenomeno oggi invade indistintamente
le strade delle città, senza distinguere tra supporti di pregio e non,
oscillando dagli incerti e ripetuti grafismi di sapore vandalico, al
vero prodotto d'arte legato a istanze di comunicazione sociale. Il mural
tradizionale, come opera d'arte pubblica eseguita su commissione, non
di rado alternativa proprio al graffitismo senza controllo, è però oggi
ancora vitale, come dimostra il Philadelphia mural arts program
(progetto municipale replicato da molte altre città statunitensi) che
dal 1984 incarica graffitisti e artisti di decorare i muri della città
creando, attraverso il lavoro di gruppo, costruttive occasioni di
educazione e socialità.
Fonte: treccani
Movimentiamoci!
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Anche nella nostra città sono presenti tantissime opere di "artisti murali" per lo più sconosciuti. Devo dire che molto spesso ci troviamo di fronte a delle decorazioni murali straordinarie che meriterebbero una visibilità maggiore come giusto riconoscimento alle loro doti. Mi chiedo se non fosse possibile da parte dell'Amministrazione comunale istituire un concorso annuale dedicato agli appassionati che il più delle volte sono costretti ad eseguire i loro lavori furtivamente. I muri che costeggiano il nostro "viale dell'Unicef" e/o luoghi alternativi che si presterebbero benissimo ad ospitare i Murales dei tanti giovani che accetterebbero così di confrontarsi per ottenere un'ambito premio che darebbe così un senso alla loro passione. L'idea potrebbe avere degli sviluppi interessanti nella sua attuazione anche con il coinvolgimento di soggetti terzi.
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