Questo
è il regalo più grande che ci potevamo fare, ci siamo fatti male da
soli, lo dice anche Celentano nella sua nuova ed inedita canzone "Ti fai
male" ...infatti non abbiamo perso tempo..ce lo siamo fatto subito.
Un'altra cosa il Professore diceva: se
Berlusconi rivincerà vuol dire che gli Italiani se lo meritano ed
infatti ce lo siamo subito ripreso è nel nostro Dna. Con tutto il
rispetto per le proteste e per chi le mette in campo, ben vengano, non
basta però quello ci vuole ben altro e credo che i tanti giovani che si
ritrovano un posto in Parlamento non abbiano ancora l'esperienza per
guidare un Paese. Per la maggioranza di loro è solo un sogno, dal quale
non si sono ancora svegliati. Speriamo lo facciano presto e facendosi un
piccolo esame di coscienza si rendano conto che da soli con Grillo e
Casaleggio si va solo allo sfascio più totale. Guardatevi, se non
l'avete già fatto o rivedetelo per capire meglio chi ha organizzato
questo broglio elettorale. Aprite gli occhi, voi per una grossa
percentuale appartenevate a quella sinistra che non è riuscita ad avere
così i giusti e determinanti consensi per la guida del Paese Italia. Ne
va del vostro futuro non fatto di solo sfascio ma anche di
responsabilità, soprattutto nei confronti di chi ingenuamente ha creduto
in voi. Un Partito, non è una squadra di calcio, o un complesso musicale, o peggio ancora un'organizzazione che debba sfruttare persone che credono nel manager come se si stesse vendendo un prodotto che per forza di cose dobbiamo dire che è unico, inimitabile e che tutti dovrebbero apprezzare perchè ne va dei nostri guadagni.
Andate su questa pagina, basta che gli dedichiate 10 minuti di attenzione.
http://www.youtube.com/watch?v=oDao73shEks&feature=youtu.be
Condiviso articolo de La Repubblica
Le elezioni italiane affondano le Borse
Spread vola, tassi quasi doppi in asta
Raffica di sospensioni sui titoli italiani. L'Europa preoccupata dal voto che ha bocciato le politiche di austerity del governo Monti. L'aumento del differenziale di rendimento costerà all'Italia 1,5 miliardi il primo anno, 8 miliardi nel triennio
di GIULIANO BALESTRERI
Le elezioni italiane affondano le Borse Spread vola, tassi quasi doppi in asta
MILANO - Ore 11.30. Le elezioni italiane mettono al tappeto le Borse di tutto il mondo. Il pareggio al Senato tra il centrosinistra di Pierluigi Bersani e il centrodestra Silvio Berlusconi si traduce in un Paese ingovernabile con una forte maggioranza alla Camera e il caos a Palazzo Madama. Uno scenario che terrorizza l'Europa alle prese con un 2013 di recessione dove la crescita pare un miraggio. E l'instabilità europea minaccia anche Wall Street che ieri sera ha chiuso con la più pesante perdita giornaliera da novembre (Dow Jones a -1,6% dopo aver toccato in avvio il suo massimo storico): il Vix, il cosiddetto indice della paura, è balzato del 34% tornando a livelli che non si vedevano da dicembre, quando si temeva il precipizio fiscale. Si tratta dell'incremento più alto dal 2011 registrato in una sola seduta. Pesante anche il Giappone che ha perso il 2,26%.
A Milano Piazza Affari sprofonda del 4,7%, Londra cede l'1,2%, Francoforte l'1,7%, Parigi l'1,9%, Madrid il 2,6%. Le ripercussioni più pesanti arrivano dal fronte del debito pubblico. Il prezzo dei credit default swaps (cds) sull'Italia (assicurazioni contro il fallimento) è salito di 43 punti base a quota 293 punti, segnando il rialzo più forte da dicembre 2011. A poco serve l'intervento del ministro della Finanze francese, Pierre Moscovici, secondo cui la situazione politica in Italia "è una preoccupazione ma non un fattore di rischio per l'Eurozona": lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, vola oltre 340 punti ai massimi da dicembre in rialzo di quasi 50 punti base: un balzo che si traduce in un maggiore costo per lo stato di quasi 1,5 miliardi in un anno e 8 miliardi in tre anni. Poi ritraccia fino a 330 punti con i Btp che rendono il 4,7%, mentre il Tesoro ha collocato 8,75 miliardi di Bot a sei mesi con rendimento in salita da 0,731% all'1,237%. Domani il Tesoro proverà a collocare titoli a 5 e 10 anni con rendimenti in prevedibile rialzo: per fare il punto della situazione il premier uscente Mario Monti, incontrerà nel primo pomeriggio il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. A fare le spese del risultato elettorale è anche l'euro in netto ribasso: la moneta unica europea si muove a 1,3025 dollari, ai minimi da sette settimane, e a 119,16 yen.
Tra i principali titoli del listino Mediaset, Exor e Finmeccanica cedono oltre il 5%, faticano a fare prezzo Enel, Telecom e Fiat. A trascinare in rosso Piazza Affari è soprattutto il comparto del credito, preoccupato per la crescita dello spread e il deprezzamento dei titoli di Stato in portafoglio: sprofondano Intesa Sanpaolo, Bpm, Banco Popolare e Unicredit. La Consob, intanto, in contatto con Borsa Italiana, sta valutando di adottare provvedimenti tecnici per raffreddare la volatilità dei mercati come, per esempio, l'estensione del divieto di vendite allo scoperto. Per gli investitori "è possibile che gli italiani possano tornare alle elezioni e, nel breve termine, gli investitori e i trader non apprezzano l'incertezza". Tra i timori principali del mercato c'è l'ipotesi di una marcia indietro sul consolidamento fiscale dopo che il voto ha bocciato le politiche di austerity del governo Monti.
La situazione italiana spinge in ribasso anche le quotazioni del greggio sui mercati asiatici. Il light crude Wti cede 87 cent a 92,24 dollari al barile dopo aver toccato un minimo da sette settimane a 91,92 dollari al barile. Il Brent di Londra cede 80 cent a 113,64 dollari al barile dopo aver raggiunto il minimo da un mese.
Andate su questa pagina, basta che gli dedichiate 10 minuti di attenzione.
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Le elezioni italiane affondano le Borse
Spread vola, tassi quasi doppi in asta
Raffica di sospensioni sui titoli italiani. L'Europa preoccupata dal voto che ha bocciato le politiche di austerity del governo Monti. L'aumento del differenziale di rendimento costerà all'Italia 1,5 miliardi il primo anno, 8 miliardi nel triennio
di GIULIANO BALESTRERI
Le elezioni italiane affondano le Borse Spread vola, tassi quasi doppi in asta
MILANO - Ore 11.30. Le elezioni italiane mettono al tappeto le Borse di tutto il mondo. Il pareggio al Senato tra il centrosinistra di Pierluigi Bersani e il centrodestra Silvio Berlusconi si traduce in un Paese ingovernabile con una forte maggioranza alla Camera e il caos a Palazzo Madama. Uno scenario che terrorizza l'Europa alle prese con un 2013 di recessione dove la crescita pare un miraggio. E l'instabilità europea minaccia anche Wall Street che ieri sera ha chiuso con la più pesante perdita giornaliera da novembre (Dow Jones a -1,6% dopo aver toccato in avvio il suo massimo storico): il Vix, il cosiddetto indice della paura, è balzato del 34% tornando a livelli che non si vedevano da dicembre, quando si temeva il precipizio fiscale. Si tratta dell'incremento più alto dal 2011 registrato in una sola seduta. Pesante anche il Giappone che ha perso il 2,26%.
A Milano Piazza Affari sprofonda del 4,7%, Londra cede l'1,2%, Francoforte l'1,7%, Parigi l'1,9%, Madrid il 2,6%. Le ripercussioni più pesanti arrivano dal fronte del debito pubblico. Il prezzo dei credit default swaps (cds) sull'Italia (assicurazioni contro il fallimento) è salito di 43 punti base a quota 293 punti, segnando il rialzo più forte da dicembre 2011. A poco serve l'intervento del ministro della Finanze francese, Pierre Moscovici, secondo cui la situazione politica in Italia "è una preoccupazione ma non un fattore di rischio per l'Eurozona": lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, vola oltre 340 punti ai massimi da dicembre in rialzo di quasi 50 punti base: un balzo che si traduce in un maggiore costo per lo stato di quasi 1,5 miliardi in un anno e 8 miliardi in tre anni. Poi ritraccia fino a 330 punti con i Btp che rendono il 4,7%, mentre il Tesoro ha collocato 8,75 miliardi di Bot a sei mesi con rendimento in salita da 0,731% all'1,237%. Domani il Tesoro proverà a collocare titoli a 5 e 10 anni con rendimenti in prevedibile rialzo: per fare il punto della situazione il premier uscente Mario Monti, incontrerà nel primo pomeriggio il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. A fare le spese del risultato elettorale è anche l'euro in netto ribasso: la moneta unica europea si muove a 1,3025 dollari, ai minimi da sette settimane, e a 119,16 yen.
Tra i principali titoli del listino Mediaset, Exor e Finmeccanica cedono oltre il 5%, faticano a fare prezzo Enel, Telecom e Fiat. A trascinare in rosso Piazza Affari è soprattutto il comparto del credito, preoccupato per la crescita dello spread e il deprezzamento dei titoli di Stato in portafoglio: sprofondano Intesa Sanpaolo, Bpm, Banco Popolare e Unicredit. La Consob, intanto, in contatto con Borsa Italiana, sta valutando di adottare provvedimenti tecnici per raffreddare la volatilità dei mercati come, per esempio, l'estensione del divieto di vendite allo scoperto. Per gli investitori "è possibile che gli italiani possano tornare alle elezioni e, nel breve termine, gli investitori e i trader non apprezzano l'incertezza". Tra i timori principali del mercato c'è l'ipotesi di una marcia indietro sul consolidamento fiscale dopo che il voto ha bocciato le politiche di austerity del governo Monti.
La situazione italiana spinge in ribasso anche le quotazioni del greggio sui mercati asiatici. Il light crude Wti cede 87 cent a 92,24 dollari al barile dopo aver toccato un minimo da sette settimane a 91,92 dollari al barile. Il Brent di Londra cede 80 cent a 113,64 dollari al barile dopo aver raggiunto il minimo da un mese.
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